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Copywriting per startup

In questo articolo ti confido 5 best practice di copywriting per startup che ho imparato lavorando con startup e Venture Builder.

Copywriting per startup: cosa cambia?

Chi gestisce una startup ha un sacco di cose a cui pensare: mi spiace buttare benzina sul fuoco, ma il copywriting è una di queste. Il copywriting per le startup è indispensabile per riuscire ad attirare i primi investitori, quindi gli early adopters, e infine tutti gli altri.

Ora ti starai chiedendo: perché mai il copywriting per startup dovrebbe essere diverso dal copywriting e basta?

Teoricamente non lo è. Tecnicamente però, quando si tratta di startup, ogni cosa dev’essere più efficiente, più veloce, più efficace. Copywriting incluso.

Quando investi tutti i tuoi soldi e il tuo tempo in un progetto di startup non c’è spazio per le figure di merda, le incomprensioni, le creatività autocelebrative: la tua esigenza primaria è vendere.

Il tuo copywriting deve aiutarti a raggiungere lo scopo.

Perché alle startup serve proprio il copywriting?

Se avessi solo 1000 euro da spendere per la comunicazione della mia startup e dovessi scegliere se investirli in design o in copywriting, punterei sul secondo senza esitare.

Con un brutto design ma un ottimo copy puoi comunque portare a casa il risultato, mentre non è vero il contrario: se le persone non capiscono esattamente cosa gli offri e quale problema risolvi, non compreranno il tuo prodotto. E se lo capiscono ma non riesci a convincerle, idem.

Vale per le landing page, per il DEM e per i social, vale per il tuo sito internet e per il materiale informativo che manderai ai potenziali investitori.

C’è un motivo se le prime forme di advertising erano proprio basate sul copy: funzionavano.

E finché non avrai raggiunto i primi obiettivi economici per la tua startup, fare le cose che funzionano dev’essere la tua priorità.

(Se poi riuscissi ad avere un budget anche per un buon design, spendilo senza esitare: copy e design si rafforzano a vicenda).

5 best practice del copywriting per startup

Una startup, per definizione, implica qualcosa di nuovo. Più l’innovazione è dirompente (disruptive, per gli startupper) più occorrerà accompagnare gli investitori prima e i clienti poi nella sua comprensione.

E prima ancora, occorrerà superare le barriere di diffidenza che naturalmente innalziamo contro il bombardamento di offerte a cui siamo sottoposti.

Un buon copy farà capire alle persone che hanno davvero bisogno di quello che la tua startup ha da offrire e ti terrà ragionevolmente lontano dalla cartella spam.

Per questo dovresti, innanzitutto, dotarti di una buona copy strategy. Dopodiché potrai cominciare a consumarti le dita per creare copy efficaci.

Ecco 5 buone pratiche che ti aiuteranno in questo processo.

Semplifica

Fai le cose semplici. Tutto quello che conta in questo momento è che la gente capisca che la tua soluzione è proprio quella di cui avevano bisogno.

Usa un linguaggio diretto e pulito, eliminando le sovrastrutture che potrebbero rappresentare un ostacolo alla comprensione.

Ho scritto un articolo a riguardo: Il Copywriting di Occam

Vai al dunque

Non girarci intorno: soprattutto se approcci un certo pubblico o gruppo di persone per la prima volta. Agita il problema come una bandiera, quindi mostra la soluzione.

Vai dritto al sodo, perché la gente non ha tempo da perdere.

Sii specifico

Non limitarti a dire che risolverai un problema. Spiega come, e poi fornisci le prove (meglio se specifiche e autorevoli). Nel copy, evita il più possibile affermazioni generiche.

Ti faccio un esempio:

“Mio zio da giovane aveva una forza sovrumana”

“Nel 2008 mio zio ha trainato per 30 metri un aeroplano C-130 H da quaranta tonnellate, a mani nude”

Quale di queste frasi ti sembra più efficace per far passare il messaggio? Ecco, ora fai lo stesso con il tuo prodotto/servizio!

Sii sincero

La tentazione di esagerare per impressionare gli investitori – o di nascondere i difetti – è innegabile, ma ti consiglio di evitarlo.

Innanzitutto perché, prima o poi, tutti i nodi vengono al pettine. Poi perché è dimostrato che ammettere i difetti del proprio prodotto aumenta la credibilità agli occhi dell’interlocutore.

Trova il tono di voce giusto

Trova il tono di voce giusto per la tua startup – e ricordati che è pur sempre una startup. Puoi permetterti qualche stravaganza, e il lusso di poter svecchiare la solita comunicazione aziendale.

Se rinuncerai a questa possibilità comunicativa, uniformandoti al linguaggio muffito tipico del “leader di mercato”, perderai un importante vantaggio competitivo: quello di apparire diverso.

A che serve essere una startup innovativa, se poi parli come un’impresa edile degli anni ‘90?

Nota: questo non vuol dire informalità a tutti i costi. Anche un tono formale e distaccato può essere fresco!

(Se vuoi, qui trovi la mia guida completa alla creazione del Tone of Voice)

Ti serve una mano?

All'inizio, in qualità di founder dovrai probabilmente fare tutto da solo, dalla comunicazione alle pulizie.

Ma l'obiettivo del tuo lavoro è delegare al più presto ciò che qualcun altro può fare al posto tuo, e con risultati migliori, in modo da poterti concentrare sul core business della tua startup.

Copywriting in testa.

Negli anni ho lavorato con startup nascenti e già avviate (oltre che con Mamazen, il primo Venture Builder italiano) e ho avviato un business io stesso: so esattamente cosa significa scrivere per una startup.

Se ti serve qualcuno in grado di far aprire il portafoglio ai potenziali investor, la mia mail è in fondo alla pagina.