Nell’isola del Sulawesi, in Indonesia, c’è un’incisione rupestre di almeno 44.000 anni. Raffigura un gruppo di creature, dalle sembianze per metà umane e per metà animali, mentre cacciano quelli che sembrerebbero dei grandi mammiferi. Si tratta del più antico tentativo di narrazione mai documentato.
Il racconto è antichissimo, nasce insieme al pensiero e si evolve con esso. Ma per quale motivo gli esseri umani, fin dall’inizio della loro storia, hanno sentito l’urgenza di raccontare?
La risposta più affascinante a questa domanda (perché raccontiamo le storie?) me l’ha data Livio Milanesio, docente allo IED: raccontiamo storie per mettere ordine nel caos, per dare un senso alle cose. Per non perderci. Non a caso le storie più antiche sono proprio i miti, le vicende di divinità ed esseri soprannaturali che nel loro agire hanno dato origine a tutte le cose.
L’atto del narrare si è inscritto nel nostro DNA attraverso millenni di evoluzione.
Ecco il perché della sua irresistibilità.